OSSERVAZIONE FRESCA
Ci sono volte in cui non sei capace di osservare con la mente fresca, perché quando siamo di fronte ad un bel fiore, l’immensità del mare, un bel cento commerciale, un parco, immediatamente portiamo alla mente ciò che ci hanno insegnato a scuola, che abbiamo letto in un libro o in una pagina Web riguardo a quello che stiamo vedendo: “Il fiore è il simbolo dell’anima”, “il mare è inquinato”, “i centri commerciali sono posti di consumo massiccio”, “nei parchi rubano alla gente”. Tutta questa informazione può essere utile in determinate circostanze della vita, ma al di fuori di essa, nell’essere imbevuti della conoscenza intellettuale del fiore, del mare, del centro commerciale o della piazza, smettiamo di renderci conto della sottile o grandiosa bellezza di ciò che vediamo, gli odori che ci sono, l’armonia delle forme. Non vediamo quello che è.
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Possiamo osservare le persone senza la memoria del passato, senza mettere l’attenzione a ciò che ci hanno detto su di loro e vederle come sono, il loro dolore, la loro allegria, la loro sofferenza, senza qualificarle. Per quello si deve avere la mente libera di concetti e osservare la forma di quella persona senza giudicare se è magra o grassa, bella o brutta, buona o cattiva. Bisogna guardare senza giudizio, senza l’”io” che opini e che è l’osservatore, bisogna osservare senza qualificativi. ... Cosi possiamo entrare in un stato di bella relazione con quella persona, con purezza, incanto, senza aggressività, senza la memoria storica, senza il mostro distruttore dell’”io personale” e avere amore compassionevole versi di lei, un sorriso d’appoggio quando ne ha bisogno, e che scaturisca dal più profondo di noi la carità, l’aiuto, ed essere una benedizione, senza il giogo dell’accusa.
Testo estratto dal libro "METAFISICA AVANZATA" di Ruben Cedeño
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