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L’ IO È UNA CREAZIONE MENTALE

L’«io personale» è un’illusione creata dalla mente, la memoria del passato. È ciò che crediamo di essere o ciò che ci dicono di essere. Come creazione mentale, il suo unico destino è estinguersi, non è spiritualizzabile e scompare con la morte del veicolo fisico. La tua mente è quella che genera il tuo nome e cognome. È la mente quella che inventa l’«io», e, a poco a poco, i genitori, la società, il titolo e il posto di lavoro collaborano per strutturarlo e indurirlo ogni volta di più. Ma quell’ «io personale», quanto più lo fortifichi, più si alimenta con tutta la voglia di essere diverso, e questo è aggressività e odio, perché ogni volta che affermi il tuo «io», ti stai separando dagli altri.

Se vai a mangiare in un ristorante dove ci sono operai, e tu sei un dottore o un musicista, ma non affermi l’«io» e rimani in silenzio mangiando con tutti, stai comunicando con loro. Ma se cominciano a parlare delle loro faccende di operai e tu dici: «Io di quello non so nulla, perché sono un ingegnere», in quella affermazione c’è separatismo, e ogni separatismo è odio, aggressività e, in conseguenza, nel farlo ti stai svincolando, non stai partecipando. Ma se rimani in silenzio e taci quell’«io», sembrerai un operaio in più. Apparentemente nel piano fisico ti stai negando, ma internamente ti stai espandendo, perché stai convivendo con tutti gli operai.
Testo estratto dal libro "METAFISICA AVANZATA"
di Rubén Cedeño

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