CHI SOFFRE
Non soffrono solamente i poveri e i malati, ma anche i govenanti per la loro ambizione, ansia di potere e attacchi politici; gli intelligenti, per voler sapere di più e per non sapere; gli innamorati, per essere abbandonati; gli artisti, per il desiderio di fama; i ricchi, per voler sempre di più ed essere più rispettati; i religiosi, per voler essere più spirituali ed essere riconosciuti come tali; i poveri, per la loro carenza; i prigionieri, in carcere; i militari, in guerra; gli operai, nel loro lavoro; la padrona di casa, per la famiglia e molto altro. Le sofferenze rendono l’essere umano infelice, egoista, aggressivo, confuso, autoritario, triste e ostile, e ne convertono l'esistenza in un inferno.
Non si smette di soffrire percorrendo strade effimere, quali piaceri, acquisti, amori, giochi, drink e droghe, che possono attenuare la sofferenza, ma non ne sradicano la radice. Non sapendo perché si soffre, non si può estirpare la causa e vivere in accordo con il benessere; al contrario, si può applicare la soluzione e liberarsene.
Testo estratto dal libro "NON SOFFRIRE PIÙ" di Rubén Cedeño
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